giovedì 29 luglio 2010

24 aprile 1975


LA PETTINATURA IDEALE IN UNA DONNA PER GLI ATTORI DI HOLLYWOOD

JOHN WAYNE ha soltanto un ideale: ‘Mi piacciono i capelli corvini, lisci e lunghi. Tutte le mie tre mogli li avevano così’.

PAUL NEWMAN detesta i cambiamenti: ‘Mi piace una donna che conserva i suoi capelli allo stato originale. Mi irrita invece che una bruna diventi di colpo bionda, e viceversa’.

WOODY ALLEN fa pasticci con i capelli lunghi: ‘Se il soggetto vale la pena, per me va benissimo anche senza capelli. È il caso di stare a sottilizzare sulle cose? E poi i capelli lunghi, a me, chissà perché, finiscono sempre in bocca’.

DUSTIN HOFFMAN vuole semplicità, anche finta: ‘Amo i capelli lunghi e lisci. Naturali o con delle piccole diavolerie dei parrucchieri che li fanno sembrare naturali, come se dal parrucchiere le donne non fossero andate affatto’.

ROBERT REDFORD è per il taglio a maschietto: ‘Sono un tipo che va controcorrente: forse sono l’unico al mondo che in una donna ama i capelli corti. Più corti sono, meglio è. Il taglio corto rende la donna più sicura di sé’.

DAVID NIVEN vuole una donna normale, anche dopo il parrucchiere: ‘Deve avere l’aria di non essere appena uscita dal parrucchiere. Ho reso l’idea?’.

JACK NICHOLSON preferisce la varietà: ‘La mia donna ideale dovrebbe cambiare sempre pettinatura. Mi piacciono anche le parrucche, ma solo sulle donne giovani. Eppoi, la parrucca mi sembra un gran risparmio di tempo!’.

Amica

lunedì 26 luglio 2010

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lunedì 19 luglio 2010

Il flirt ha i minuti contati

L’intesa tra colleghi nasce durante il break. La ‘legge di Cupido’ funziona così.
‘Oggi ci sono tre grandi opportunità per conoscere nuove persone: internet, le vacanze, in cui includo le gite domenicali, e il lavoro, la pausa pranzo in particolare’. Loick Roche è direttore associato del dipartimento di Pedagogia e ricerca nella École de management di Grenoble.
Nel suo ultimo saggio Cupido al lavoro (Castelvecchi), affronta le relazioni affettive e sessuali nelle aziende e negli altri luoghi professionali. Statistiche alla mano l’esperto di scienze gestionali, che vanta nel curriculum anche due dottorati in Filosofia e in Psicologia, arriva persino a formulare la ‘Legge di Cupido’: ‘Ogni uomo e donna, in funzione dell’anzianità lavorativa e del numero di persone che fanno parte del loro ambiente professionale, daranno vita a un numero preciso di relazioni intime sul luogo di lavoro’. E, naturalmente, la percentuale maggiore di queste storie nasce nel break di mezzogiorno. ‘Perché si tratta di un momento a mezz’aria’, chiarisce Roche. ‘Siamo sospesi tra lo stress dell’ufficio e il mondo esterno. Abbiamo voglia di tornare alla ‘vita’, allora siamo pronti al dialogo, alla battuta, alla complicità.. E alla seduzione. In questo caso il lavoro diventa una semplice scusa per stabilire un contatto umano e costruire dell’altro’.
Il flirt da pausa pranzo, poi, ha un vantaggio e un difetto: ‘È un rapporto a tempo con dei limiti netti – un’ora al massimo -, un ottimo antidoto contro la noia. Ma la controindicazione è che se si esaurisce l’interesse, è complicato evitare l’altra persona’.

A. S.

sabato 17 luglio 2010

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sabato 10 luglio 2010

La manutenzione delle scarpe di cuoio

Che si tratti di mocassini o décolletées, per le scarpe di cuoio vanno usati lucidi di colore simile a quello delle scarpe; è da evitare il lucido neutro che tende a ingrigire la tomaia. Meglio usare spazzole di setola naturale e non abbondare con il lucido: un eccesso di grasso rischia di otturare i pori della pelle. Per finire si strofina un panno o un guanto di lana sintetica. Dopo una decina di lucidature, le scarpe vanno sgrassate con liquidi a base di trielina; per le macchie residue si usa una spugnetta imbevuta con sapone neutro.
Le ricette della nonna suggeriscono alternative alla lucidatura: uno straccio imbevuto di latte, l’interno delle bucce di banana o, ancora, delle scorze di limone.
Prima del cambio stagionale le scarpe si ammorbidiscono con olio di lino tiepido e si ripongono in un ambiente secco e lontano da fonti di calore in sacchetti di lana o di cotone (non di plastica). Un tendiscarpe (meglio se di legno) conserva la forma della scarpa. Le solette invece aiutano ad allungare la durata delle scarpe perché assorbono l’umidità del piede; ma è importante toglierle dopo l’uso e farle asciugare e aerare l’interno della scarpa.

Stefania Romani

giovedì 8 luglio 2010

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