venerdì 24 settembre 2010

12 ‘casi’ bon ton

ADULTERI. ‘Il tradimento non trionfa mai. Il motivo? Se trionfa nessuno osa chiamarlo tradimento (diventa grande amore)’, diceva Sir John Harrington, scrittore inglese e figlioccio di Elisabetta I. Morale (sempre attuale): tacere sempre. Ed eventualmente uscire allo scoperto solo in casi davvero eclatanti di amour fou.

AFFARI INTERNAZIONALI. La ‘global business etiquette’ è un aiuto per sapersi comportare di fronte a culture differenti. La scuola Minding Manners consiglia: per non indispettire un manager arabo, non mostrargli la suola delle scarpe. In India non usare la mano sinistra per mangiare. Se si deve fare un regalo ad un cliente giapponese, non impacchettarlo con carta bianca: per loro è il colore della morte. Il segno ‘ok’ fatto con il pollice e l’indice a formare un cerchio è perfetto negli Stati Uniti ma in Francia significa ‘essere una nullità’ e in Giappone indica soldi. In Cina i biglietti da visita vanno dati con entrambe le mani dopo aver salutato. In Thailandia vietato sedersi accavallando le gambe: lì è gesto di plateale maleducazione.

AUMENTO. Sono tre le regole base suggerite dalla Quest Business Training di Londra: 1) Non chiederlo come immediata contropartita a un’emergenza lavorativa in cui l’azienda ha estremo bisogno di voi. 2) Chiederlo senza giri di parole ma non proporre mai la cifra desiderata. 3) Non farsi avanti subito dopo che una collega ha avuto un aumento o una promozione.

BEAUTY FARM. Sono la nuova agorà degli incontri. Secondo una ricerca di FederTerme, i neofiti dei centri benessere sono in costante aumento e i giovani sotto i 35 anni rappresentano quasi la metà della clientela. In genere vi si entra con l’idea di lasciare fuori il mondo per dedicarsi a se stesse. Ma, dopo due giorni di relax, tornano le energie e la voglia di socializzare. L’importante è non farlo indossando il goffo kit taglia unica a disposizione dei clienti.

CHIRURGIA ESTETICA. Chi cede alla tentazione di sbandierare ai quattro venti i suoi interventi, rischia di dare l’impressione di essere una bisturi addicted. ‘La decisione è personale’ spiega Alberto Presutti di Etiquette Academy, ‘ma bisogna tener presente che cambiare l’aspetto cambia anche la percezione che gli altri hanno di noi. Quindi, meglio attenersi alla discrezione. Anche con la migliore amica e, soprattutto, con il partner’.

COLAZIONI DI LAVORO. Secondo Stefano Lanuzza, autore di Vita da Dandy (Stampa Alternativa), sono da evitare i bar anonimi del centro città e le loro atmosfere di massa. Meglio una vecchia pasticceria o, se l’incontro pretende location meno fru fru, un buon, classico ristorante.

COLLOQUI DI LAVORO. ‘L’atteggiamento da evitare è la superbia’, spiegano alla Lady Summer Academy, la scuola inglese di galateo. ‘Inutile e controproducente presentarsi sentendosi già i prescelti, magari forti di un curriculum eccellente. Mentre l’esaminatore sta parlando anche se si è fulminati da una buona idea, aspettiamo una pausa prima di intervenire’. Quella di non interrompere mai un interlocutore non è la regola base del bon ton?

FUMO. L’unica situazione in cui ha un’allure magica è nella fumeria del Cairo, Al-Fishawi (già frequentata dallo scrittore premio Nobel Nagib Mahfuz): qui è ‘letteriamente’ congeniale lasciarsi conquistare da un narghilé con tabacco aromatizzaro alla mela.

PRIMO APPUNTAMENTO. Per dribblare (immancabili) imbarazzi, è sempre utile saper dosare bene i momenti di silenzio. ‘È il miglior alleato di una donna in difficoltà e, soprattutto se è accompagnato da un sorriso, ci darà un’aria seduttiva’, sosteneva la maestra di stile Diana Vreeland.

TECNOLOGIA. Ipod, notebook, smartphone.. Per evitare di soccombere davanti alle macchine, le si usino q.b. Come diceva John F. Kennedy: ‘L’uomo è ancora il più straordinario dei computer’.

UFFICIO. Secondo il galateo delle e-mail, è buona norma rispondere alla posta entro 24 ore. E gli amori sul lavoro? Etiquette for Girls di Fleur Britten (Debrett’s), ‘bibbia’ inglese del socialmente corretto, dice semplicemente che sono difficili da gestire. E che possiamo concederceli solo dopo anni di anzianità ed esperienza, indispensabili per conoscere regole non scritte e tabù dell’azienda.

VIAGGI. Muoversi con eleganza per Anton Moonen, autore del libro Lo snobismo dei sensi (Castelvecchi) è distinguersi per un folgorante understatement. In giro per il mondo per lavoro, meglio, molto meglio accompagnarsi a un bagaglio sobrio e, possibilmente, di minimo ingombro.

Chiara Canavero
Flair

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